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L'EMDR è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.

E’ un approccio psicoterapico interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da diversi studi e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie inclusi la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze.

 

EMDR è l’acronimo di Eyes Movement Desensitization and Reprocessing, (Desensibilizzazione e Ristrutturazione attraverso il Movimento Oculare).

E’ una tecnica psicoterapeutica suddivisa in 8 fasi che serve a far rielaborare eventi traumatici oeventi negativi di minore entità che una persona può aver vissuto nella propria vita.

L’EMDR è un approccio molto ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici aumentandone l’efficacia.

Questa tecnica parte dal presupposto che l'esperienza traumatica resta "congelata" nella memoria e può causare, anche a distanza di tempo, pensieri intrusivi, ricordi disturbanti e sintomi fisici e psicologici che minano il benessere e la qualità della vita della persona.

L'EMDR considera tutti gli aspetti di un'esperienza stressante o traumatica: cognitivi, emotivi,comportamentali e neurofisiologici ed utilizza i movimenti oculari (o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra), per accedere, neutralizzare e portare a una risoluzione adattiva i ricordi di esperienze traumatiche che stanno alla base di disturbi psicologici attuali del paziente. 

 Tale metodo si basa quindi su un processo neurofisiologico naturale, legato all’ elaborazione accelerata dell’informazione.    

Queste esperienze traumatiche possono consistere in:

  • Piccoli/grandi traumi subiti nell’età dello sviluppo;

  • Eventi stressanti come lutti, aborti, malattie croniche, perdite finanziarie, conflitti coniugali, cambiamenti;

  • Eventi stressanti al di fuori dell’esperienza umana consueta quali disastri naturali (terremoti, inondazioni) o disastri provocati dall’uomo (incidenti gravi, torture, abusi sessuali, violenza). 

L'EMDR è una tecnica psicoterapeutica Evidence Based ed è inserita nelle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

Cos’è? Come funziona? 

Le origini

La Eye Movement Desensitization and Reprocessing – da noi traducibile letteralmente con Desensibilizzazione e Riprocessamento tramite Movimenti Oculari – è un trattamento psicoterapeutico nato in America alla fine degli anni ’80.
Come sempre accade per le migliori intuizioni, anche l’EMDR ha avuto origine da una felice casualità: mentre un giorno passeggiava pensierosa nel campus della sua facoltà, Francine Shapiro, una psicoterapeuta americana, notò che la sua ansia diminuiva se si concentrava ad osservare velocemente diversi elementi del paesaggio posti in luoghi diametralmente opposti del suo campo visivo e simultaneamente pensava al problema che in quel momento le recava disturbo. Intuì che tale sollievo doveva essere dipeso dalla velocità dei movimenti oculari; questi infatti sembravano legarsi in qualche modo al pensiero che le dava preoccupazione, recandole uno stato di sollievo.

Da allora Shapiro si dedicò ad ideare e perfezionare, con diverse prove e studi, quella che ad oggi è uno dei più solidi trattamenti psicologici utilizzati dagli psicoterapeuti di tutto il mondo – di qualsiasi orientamento teorico – grazie alle numerose prove scientifiche e dati concreti della sua efficacia: basti pensare che nel 2013 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.

Chi può praticarla?

È molto importante sottolineare che in Italia (come nel resto del mondo) questo metodo deve essere appreso con uno specifico corso di formazione autorizzato, che nel nostro caso è affidato all' Associazione Italiana EMDR.
 

In quali occasioni utilizzarla?

L’EMDR, nasce come trattamento utile alla cura del Disturbo Post-Traumatico da Stress. Questo significa che è stato strutturato originariamente per intervenire su quelle persone che hanno vissuto uno o più eventi traumatici gravi quali aggressioni, abusi, violenze fisiche o psichiche, incidenti, grandi catastrofi naturali o generate dall’uomo (conflitti bellici).

A lungo termine, l’EMDR è stata sperimentata anche in situazioni che presentano altri tipi di problematiche più comuni come, ad esempio, le fobie e i disturbi di ansia in generale, i lutti (specie se improvvisi), i disturbi alimentari, malattie oncologiche e stati stressanti che si convertono in disfunzioni fisiche, come quelle sessuali.

In questi e in altri casi, l’utilizzo del trattamento sia in singolo, che integrato all’interno di un percorso terapeutico tradizionale, può fornire un adeguato sostegno e si rivela di grande aiuto.

Come funziona?

Una volta Individuato il ricordo, si chiede al paziente di concentrarsi su di esso e di seguire i movimenti delle dita che velocemente si spostano da destra a sinistra e si chiede poi di riferire cosa nota.

Quando si vive una esperienza traumatica e dolorosa che non si riesce a dimenticare e ci ossessiona, il ricordo di quel vissuto traumatico si congela e non si riesce ad elaborare. Questo ricordo continuerà a cortocircuitare nel nostro cervello generando ansia e una serie di sintomi spiacevoli.

In parole semplici, mentre il soggetto è concentrato contemporaneamente sul “ricordo, i movimenti oculari, le sensazioni corporee e quelle emotive”, gli emisferi celebrali si attivano in modo tale da sbloccare il suddetto ricordo e rimetterlo “in circolo”, stimolando la formazione di nuove connessioni neurali e quindi nuovi significati utili.

Alla fine di una o più sedute, le connotazioni negative legate al ricordo svaniscono e vengono sostituite con sensazioni neutre, se non positive.

Un paio di false credenze

Molte persone che si sottopongono all’EMDR la prima volta chiedono se si tratti di ipnosi. La risposta è NO.
Quando lavoriamo con tale metodo utilizziamo ricordi traumatici disturbanti che l’individuo ha vissuto e che sono all’origine delle sue problematiche. La persona è sempre vigile durante tutte le fasi della stimolazione.
Un’altra falsa credenza sull’EMDR, che spesso spaventa chi vi si sottopone, è che si cancellino i ricordi, quando spesso (e giustamente) le persone non vogliono “dimenticare”. In realtà non si cancella nulla, ma semplicemente si neutralizzano le sensazioni disturbanti legate alla memoria di quell’evento e vi si associano significati costruttivi e funzionali. La memoria del trauma, in quanto tale, non può essere cancellata, così come la sua natura di esperienza negativa.

Conclusioni

L’EMDR è un trattamento psicoterapeutico in grado di aiutare le persone, in un modo naturale e realmente efficace, a rielaborare certe situazioni traumatiche di diversa gravità in tempi brevi e con elevate percentuali di successo.

Fonti:

Associazione per l'EMDR Italia www.emdr.it

Fernandez, I., Giovannozzi, G. (2012). EMDR ed elaborazione adattiva dell’informazione. La psicoterapia come stimolazione dei processi psicologici autoriparativi. Il Pensiero Scientifico Editore. Supplemento alla Rivista di psichiatria, 2012, 47, 1 

Psicoterapia EMDR

(Eye Movement Desensitization and Reprocessing)

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